http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/cumscientia/issue/feedCum-Scientia. Unità nel dialogo2024-12-04T09:16:08+01:00Piergiorgio Sensiredazione@cum-scientia.itOpen Journal Systems<p class="p1">La rivista, in versione rinnovata, intende rilanciare la centralità della <em>coscienza</em>, valorizzandone l’<em>atto</em>, ossia quel sapere che accompagna, condizionandolo, ogni suo contenuto e che è il medesimo per ciascun soggetto. Le differenze costituiscono i punti di vista, mentre l’intenzione di verità si esprime nel <em>dialogo</em>, il quale, rivelando il limite di ogni opinione, consente di pervenire a quell’<em>unità</em> che emerge oltre le differenze stesse.<span class="Apple-converted-space"> </span>La nuova veste e la collocazione <em>open access </em>consentono di configurare una <em>agorà</em> aperta al contributo di quegli studiosi che si propongono di fare argine alle concezioni riduzionistiche e materialistiche di fatto dominanti nella cultura contemporanea. Alla rigidità di queste intendiamo opporre l’<em>apertura</em> che è propria del dialogo, il quale consente di oltrepassare il limite della <em>doxa, </em>sospinto verso l’<em>episteme</em> proprio dalla luce della coscienza.</p>http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/cumscientia/article/view/431Non località e concetto di relazione2024-12-03T12:39:06+01:00Aldo Stellaaldo.stella@unistrapg.itTiziano Cantalupitcantalupi@libero.it<p class="p1"><span class="s1">Abstract: </span><span class="s2"><em>Bell’s theorem</em> shows that predictions of quantum mechanics are incompatible with the concept of locality. Quantum mechanics is therefore a substantially non-local theory and <em>entangled </em>particles (even if placed at a great distance) must in fact be considered <em>not separated</em> from each other. In this article we intend to show that understanding this inseparability requires that it is not thought of as <em>unification</em>, that is, as an ordinary relationship, which is a mono-dyadic construct, but as the act of referring of each particle to the other. In this act, which is unique and equal for both terms, the difference is neutralized and disappears, so that only <em>unity</em> emerges.</span></p> <p class="p2">Keywords: Act, Bell’s Theorem, Non-locality, Relation, Unity.</p> <p class="p3"><span class="s3">Riassunto: </span>Il <em>teorema di Bell</em> mostra che le previsioni della meccanica quantistica sono incompatibili con il concetto di località. La meccanica quantistica è quindi una teoria sostanzialmente non locale e le particelle <em>entangled</em> (anche se poste a grande distanza) devono essere considerate <em>non</em> <em>separate</em> le une dalle altre. In questo articolo intendiamo mostrare che per comprendere questa inseparabilità è necessario che essa non venga pensata come una <em>unificazione</em>, cioè come una relazione ordinaria, che è un costrutto mono-diadico, ma come l’<em>atto</em> del riferirsi di ciascuna particella all’altra. In questo atto, che è unico e medesimo per entrambi i termini, la differenza si neutralizza e scompare, per far emergere solo l’<em>unità</em>.</p> <p class="p4">Parole chiave: Atto, Non-località, Relazione, Teorema di Bell, Unità.</p>2024-12-04T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Author(s)http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/cumscientia/article/view/432Identità Differenza. Sulla struttura intenzionale e attenzionale degli atti cogitativi (I/III)2024-12-03T12:43:23+01:00Paolo De Bernardidebernardi.paolo@libero.it<p class="p1">Abstract: The co-originality of identity difference, their irreducibility, also establishes the impossibility of deducing the second from the first, as in recurrent idealist and actualist ambitions, which have attempted to absolutize the act of thought. Not only that; even the attempted counterfeits of difference are destined to fail, because this contains, like a hidden treasure, something irreproducible and inimitable: an astonishing element which is existence, the sole source of all otherness, without which (even if immediate) it could not give themselves any reality.</p> <p class="p2">Keywords: Act of thought, Consciousness, Dianoia, Existence, Finite, Mediation, Nous.</p> <p class="p3">Riassunto: La cooriginarietà di identità differenza, la loro irriducibilità, anche sancisce l’impossibilità di dedurre la seconda dalla prima, come in ricorrenti ambizioni di tipo idealista e attualista, che hanno tentato l’assolutizzazione dell’atto di pensiero. Non solo; anche le tentate contraffazioni della differenza sono destinate a fallire, perché questa contiene, come tesoro nascosto, qualcosa di irriproducibile e inimitabile: un elemento stupefacente che è l’esistenza, la sola fonte di ogni alterità, senza la quale (ancorchè immediata) non potrebbe darsi alcuna realtà.</p> <p class="p4">Parole chiave: Atto di pensiero, Coscienza, Dianoia, Esistenza, Finito, Mediazione, Nous.</p>2024-12-04T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Paolo De Bernardihttp://riviste.morlacchilibri.com/index.php/cumscientia/article/view/433Iperonticismo e totalità in Severino (I/II)2024-12-03T12:46:19+01:00Francesco Gusmanogusmanof@gmail.com<p class="p1">Abstract: Starting from an heideggerian insight, this paper offers a critical analysis of Severino’s theoretical work. Using tools and methods derived from the analytic tradition as well as the phenomenological one it try to show that Severino a) comes to contradictions in an attempt to resolve the question of nothingness; b) fails to applying phenomenological reduction in order to identify what really exists; c) haves no good arguments for drawing ontological consequences from logical principles (he particularly misunderstands what <em>élenchos</em> <em>really</em> does).</p> <p class="p2"><span class="s1">Keywords: Contradictions, Holism, Nothingness, Ontic determinateness, Phenomenology.</span></p> <p class="p3">Riassunto: Partendo da un’intuizione heideggeriana, questo articolo offre un’analisi critica del lavoro teoretico di Severino. Utilizzando strumenti e metodi derivati dalla tradizione analitica e da quella fenomenologica, cerca di mostrare che Severino a) giunge a contraddizioni nel tentativo di risolvere la questione del nulla; b) non riesce ad applicare la riduzione fenomenologica per identificare ciò che esiste realmente; c) non ha buoni argomenti per trarre conseguenze ontologiche dai principi logici (in particolare fraintende ciò che fa <em>veramente</em> l’<em>élenchos</em>).</p> <p class="p4">Parole chiave: Contraddizioni, Determinatezza ontica, Fenomenologia, Nulla, Olismo.</p>2024-12-04T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Francesco Gusmanohttp://riviste.morlacchilibri.com/index.php/cumscientia/article/view/434La coscienza secondo Searle2024-12-03T12:48:50+01:00Arturo Vernaarturo.verna.ap@gmail.com<p class="p1">Abstract: In the essay <em>The self as a problem in philosophy and neurobiology</em> Searle points out three fundamental characteristics of consciousness: quality, subjectivity and unity. The latter appears to be the most important, because it makes the others possible and characterizes consciousness as emerging from its contents.</p> <p class="p2">Keywords: Consciousness, Self, State of consciousness, Subjectivity.</p> <p class="p3">Riassunto: Nel saggio <em>Il sé come problema in filosofia e neurobiologia</em> Searle sottolinea tre caratteristiche fondamentali della coscienza: la qualità, la soggettività e l’unità. Quest’ultima appare come la più importante, perché rende possibile le altre e connota la coscienza come emergente dai suoi contenuti.</p> <p class="p4">Parole chiave: Coscienza, Sé, Soggettività, Stato di coscienza.</p>2024-12-04T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Arturo Verna