http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/issue/feed indiscipline - rivista di scienze sociali 2023-10-18T15:43:14+02:00 Martina Galli ufficiostampa@morlacchilibri.com Open Journal Systems <p class="p1">La rivista vuole essere espressione di <em>libertà scientifica</em>. Libertà da cosa? In prima battuta dai processi di valutazione, anche se non dalla valutazione in quanto tale, in primo luogo quella dei nostri lettori. Il gruppo di coordinamento e, se necessario, quello dei collaboratori si incaricheranno di valutare i materiali raccolti. Intenzionalmente, non ci siamo dati comitato scientifico ed editoriale. <span class="s1">Il nome sottolinea l’intenzione di uscire dai reticoli organizzativi divenuti tipici delle riviste accademiche e dalle metodologie della loro classificazione, che spesso rendono complicate le procedure e periferico il ruolo delle redazioni e dei consigli scientifici. </span>Speriamo di fare un buon lavoro, onesto, intelligente e anche un po’ provocatorio. Ma, detto in estrema sintesi, non ci interessa la logica corrente dell’eccellenza.<span class="Apple-converted-space"> </span></p> <p class="p2">In secondo luogo, <em>libertà dai confini disciplinari</em>. La nostra è una rivista semestrale <em>open access </em>di scienze sociali: il concetto è sufficientemente chiaro da non richiedere, per lo meno in un editoriale, dotte disquisizioni. Saremo ben felici di recensire lavori interdisciplinari, che si muovono ai confini dei saperi; lavori diversamente orientati – dal punto di vista degli approcci e dei paradigmi scientifici e culturali – che affrontano i medesimi problemi; oppure, più semplicemente, lavori disciplinari che portano contributi importanti alla conoscenza della realtà sociale.<span class="Apple-converted-space"> </span></p> http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/268 Attualità di Storia e coscienza di classe? 2023-10-17T16:01:03+02:00 Giorgio Cesarale giorgio.cesarale@unive.it <p><em><span class="s6">Storia e coscienza di classe </span></em><span class="s2">è un libro che contiene molti libri al proprio interno: alla riconcettualizzazione del senso e dello sviluppo della filosofia moderna, contenuta in </span><em><span class="s6">La reificazione e la coscienza del proletariato</span></em><span class="s2">, si associa una critica del marxismo socialdemocratico e secondo-internazionalistico, racchiusa in </span><em><span class="s6">Che cosa è il marxismo ortodosso?</span></em><span class="s2"> e </span><em><span class="s6">Coscienza di classe</span></em><span class="s2">, che, nel quadro di una valorizzazione dell’opera di Rosa Luxemburg progressivamente reclinante sul leninismo (in </span><em><span class="s6">Rosa Luxemburg marxista</span><span class="s2">, </span><span class="s6">Legalità ed illegalità</span><span class="s2">, </span><span class="s6">Osservazioni critiche sulla ‘Critica della rivoluzione russa’ di Rosa Luxemburg</span></em><span class="s2">), prefigura un ripensamento del canone tradizionale, kautskyano, del materialismo storico e un rilancio della </span><em><span class="s6">Organisationsfrage</span></em><span class="s2">, irrobustita dalla critica al feticismo come contrassegno non solo della produzione e circolazione capitalistiche della merci, ma anche delle strutture di socializzazione politica della borghesia (rispettivamente in </span><em><span class="s6">Il mutamento di funzione del materialismo storico</span></em><span class="s2"> e in </span><em><span class="s6">Considerazioni metodologiche sulla questione dell'organizzazione</span></em><span class="s2">).</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Giorgio Cesarale http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/269 La teoria della reificazione attraverso Storia e coscienza di classe 2023-10-17T16:38:16+02:00 Luca Micaloni luca.micaloni@gmail.com <p><span class="s2">Nel quadro teorico di </span><em><span class="s6">Storia e coscienza di classe</span></em><span class="s2">, e in particolare nel saggio </span><em><span class="s6">La reificazione e la coscienza del proletariato </span></em><span class="s2">(Lukács</span><span class="s2"> 1991, pp. 107-275</span><span class="s2">)</span><span class="s2">, reificazione</span><span class="s2"> (</span><em><span class="s6">Verdinglichung</span></em><span class="s2">) designa per Lukács un’articolazione di fenomeni, che ineriscono tanto l’oggettività dei sistemi d’azione e dei processi di socializzazione, quanto le forme dell’esperienza soggettiva. Descritta attraverso un repertorio che, oltre a Marx, attinge alla teoria weberiana della razionalizzazione e all’Idealismo tedesco come fonti primarie, la reificazione si presenta come predominio della scomposizione, della quantificazione e del calcolo, che dissolve </span><span class="s2">il mondo delle qualità e delle unità organiche, valendosi di quella razionalità formale</span><span class="s2">, individuata da Weber, in certo modo affine alla connotazione hegeliana dell’</span><em><span class="s6">intelletto</span></em><span class="s2">: forza d’astrazione, impegnata nell’isolamento analitico delle parti, che preclude l’accesso cognitivo all’intero, potendo ricomporlo al massimo come collezione e somma di elementi pos</span><span class="s2">ti in una relazione estrinseca accidentale</span><span class="s2">, ma non c</span><span class="s2">ome necessità</span><span class="s2"> di una totalità processuale contenuta in ciascuna delle determinazioni che la compongono.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Luca Micaloni http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/270 Lukács e il marxismo italiano 2023-10-17T16:45:29+02:00 Stefano Petrucciani stefano.petrucciani@uniroma1.it <p><span class="s2">Una prima testimonianza importante della ricezione</span><span class="s2"> di </span><em><span class="s6">Storia e coscienza di classe</span></em><span class="s2"> da parte del marxismo italiano è un appunto preso da Gramsci in carcere nel 1930 (da lui poi riscritto nel 1932) dal quale si deduce che </span><span class="s2">gli</span><span class="s2"> era arrivata notizia del libro di </span><span class="s2">Luk</span><span class="s11">á</span><span class="s2">cs</span><span class="s2"> (che era stato discusso e condannato nel </span><span class="s2">V C</span><span class="s2">ongresso dell’Internazionale Comunista del </span><span class="s2">giugno </span><span class="s2">1924) e che egli riteneva di condividere, con il filosofo ungherese, la distanza critica rispetto al materialismo nel modo in cui veniva interpretato </span><span class="s2">da </span><span class="s2">Bucharin</span><span class="s2"> nel suo </span><em><span class="s6">La teoria del materialismo storico. Manuale popolare di sociologia marxista</span></em><span class="s2">, e anche l’accentuazione</span><span class="s2"> della differenza di pensiero tra Engels e Marx.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Stefano Petrucciani http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/271 Colloquio con Lukács 2023-10-17T16:56:03+02:00 Laura Pennacchi laurapennacchi48@gmail.com <p><span class="s2">E</span><span class="s2">ro partita in treno da Roma la mattina presto di uno dei primi giorni di agosto del 1970 e avevo viaggiato un intero giorno e un’intera notte, arrivando a Budapest poco dopo l’alba. A Zagabria</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> la locomotiva italiana era stata sostituita con una del posto, a vapore, cosicché dai finestrini aperti erano entrate nuvole di fuliggine </span><span class="s2">che mi </span><span class="s2">avevano fatto</span> <span class="s2">sce</span><span class="s2">ndere</span><span class="s2"> alla stazione centrale </span><span class="s2">magiara</span><span class="s2"> nera come uno spazzacamino</span><span class="s2">, al tempo stesso spaventata e felice per la borsa di studio che </span><span class="s2">grazie a </span><span class="s2">un interscambio tra il Ministero degli Esteri italiano e quello della Cultura ungherese avev</span><span class="s2">o</span> <span class="s2">avuto </span><span class="s2">per incontrare Luk</span><span class="s2">á</span><span class="s2">cs, sul cui </span><em><span class="s4">Storia e coscienza di classe</span></em> <span class="s2">stavo preparando la tesi di laurea.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Laura Pennacchi http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/275 L’austerità oltre i confini dell’oggi 2023-10-17T17:30:11+02:00 Mauro Agostini agostini.mauro100@gmail.com <p><span class="s2">Ne</span><span class="s2">ll’epoca della svalorizzazione </span><span class="s2">economica</span><span class="s2">, sociale e politica </span><span class="s2">del lavoro</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> la lettura di que</span><span class="s2">sto bel libro di Clara E. Mattei </span><span class="s2">ci riconsegna la fiducia nell’esi</span><span class="s2">stenza di un pensiero critico, nell</span><span class="s2">a capacità di guardare con una profondissima lettura, sostenuta da un bagaglio scientifico di primo livello, alle teorie e politiche economiche imperanti negli ultimi decenni, facendone risalire le origini a oltr</span><span class="s2">e cento anni fa, alla risposta ‘di classe’</span><span class="s2"> che il sistema capitalistico seppe dare ai sommovimenti epocali determinati dalla Grande Guerra. Si potrebbe dire, con frase a effetto, </span><span class="s2">con </span><span class="s2">una lettura dalla parte dei lavoratori. </span><span class="s2">Si tratta di u</span><span class="s2">n’opera che</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> attraverso un certosino lavoro d’archivio</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> mette in una prospettiva del tutto innovativa le scelte di politica economica e sociale che caratterizzarono il cruciale passaggio degli anni Venti del Novecento</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> con riferimento all</span><span class="s2">’Inghilterra e all’Italia. </span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Mauro Agostini http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/276 Né ridere né piangere, ma capire 2023-10-17T17:34:18+02:00 Mariella Berra mariella.berra@unito.it <p><span class="s2">Dopo 80 anni di alterne vicende, le tecnologie della </span><span class="s2">Intelligenza Artificiale (</span><span class="s2">IA</span><span class="s2">)</span><span class="s2"> sono uscite dai laboratori, pervadono ogni ambito della nostra vita quotidiana e sono al centro delle scelte tecnologiche di imprese e governi. Si parla con algoritmi nello svolgimento dei compiti più banali, </span><span class="s2">ad esempio </span><span class="s2">prenotare un biglietto del treno o una visita medica. Alexa e Siri di Amazon o Google bot assistant ci forniscono servizi, altri intervengono autonomamente nelle nostre comunicazioni come ad esempio Smart Reply di Gmail. Si utilizzano traduttori automatici, algoritmi di IA</span> <span class="s2">sono usati per vagliare i </span><em><span class="s5">curricula</span></em><span class="s2"> di lavoro e riconoscere la veridicità di chi fa</span> <span class="s2">domanda di asilo e</span><span class="s2">,</span> <span class="s2">come il recente e discusso Chat</span><span class="s2">Gpt di AI</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> l’ultima frontiera dell’IA</span><span class="s2">,</span> <span class="s2">sono </span><span class="s2">capac</span><span class="s2">i</span><span class="s2"> di</span> <span class="s2">generare testi, articoli, musiche e filmati in diverse lingue. L’IA ha avuto uno straordinario successo pratico</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> ma ha riacceso, come spesso</span> <span class="s2">è capitato con le innovazioni tecnologiche radicali, un acceso dibattito tra grandi e utopiche aspettative e allarma</span><span class="s2">te</span><span class="s2">preoccupazioni. </span><span class="s2">È</span><span class="s2"> del primo marzo di quest’anno la lettera manifesto pubblicata da un gruppo di imprenditori, accademici e personalità pubbliche, tra cui Elon Musk e Yuval Noah Harari, sul sito Futureoflife.org</span> <span class="s2">per richiedere a governi e aziende una moratoria di sei mesi sullo sviluppo delle nuove intelligenze artificiali generative, come Chat</span> <span class="s2">GPT</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> di cui non si conoscono le conseguenze sociali e politiche.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Mariella Berra http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/277 La riscoperta della nazione? 2023-10-17T17:41:45+02:00 Alessandro Cavalli alessandrocavalli939@gmail.com <p>Sarà la guerra in Ucraina, sarà – come scrive Maurizio Molinari (2022) – il ritorno degli imperi, di fatto c’è un rinnovato interesse per discutere dell’idea di “nazione”. In Italia ne hanno scritto, tra gli altri, Carlo Galli (2023) e Paolo Pombeni (2022). È interessante vedere come il tema sia riapparso già da alcuni decenni a seguito del crollo dell’impero sovietico, del risveglio delle nazioni est-europee e della riunificazione della Germania. Luigi Einaudi nel 1954, nel dibattito che allora si era sviluppato intorno alla Comunità Europea di Difesa, aveva scritto che ormai gli stati-nazione erano diventati “polvere senza sostanza”. Non è andata così. Gli stati-nazione non sono stati spazzati via dalla storia e hanno trovato il modo di sopravvivere e di restare ancora l’arena fondamentale nella quale si svolge la lotta politica, i luoghi dove avviene la competizione per il consenso e per quote consistenti di potere. L’idea di nazione, che sembrava inesorabilmente destinata ad esaurirsi, appare ancora straordinariamente resistente ed è quindi importante chiedersi le ragioni della sua perdurante resilienza. &nbsp;</p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Alessandro Cavalli http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/278 I tanti volti della comunità 2023-10-17T17:45:05+02:00 Luigi Cimmino luigi.cimmino@unipg.it <p><span class="s2">Uno dei molti meriti del libro di Angelo Panebianco è la chiarezza della sua premessa teorica e metodologica: quella di evitare l’emulazione, purtroppo frequente nelle scienze politiche e sociali, delle scienze naturali. Queste ultime consistono in generalizzazioni (fra l’altro effettuate dalla mente umana) di regolarità in leggi, a loro volte inserite in una intera rete nomologica capace di predire regolarità future. La premessa quasi sempre tacita e inconsapevole, almeno nelle scienze</span><span class="s2"> dell’umano</span><span class="s2"> in questione, che sta alla base di tale pretesa è la cosiddetta “funzionalizzazione della mente”, la riduzione dell’attività psichica a compiti causali realizzati da processi di natura fisica. Panebianco non dubita dell’utilità e fondatezza, nel proprio ambito,</span><span class="s2"> dello studio fisico della mente, ad esempio nelle</span><span class="s2"> neuroscienze, ma il punto di partenza del suo testo è il riconoscimento della natura </span><em><span class="s5">essenzialmente</span></em><span class="s2"> intenzionale dell</span><span class="s2">’attività psichica</span><span class="s2">, sia come insieme di credenze sul mondo (vere o false) sia come intenzioni che il soggetto cerca di realizzare – distinzione che, già di per sé, mette in questione l’esame esclusivamente fisiologico dell’attività mentale</span><span class="s2">, i processi causali non spiegano la distinzione</span><span class="s2">.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Luigi Cimmino http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/279 La felicità tra libertà e dipendenza: con qualche nota dal punto di vista della sociologia delle emozioni 2023-10-17T17:51:14+02:00 Paolo Iagulli paolo.iagulli@uniba.it <p><span class="s2">“[L]a felicità è un concetto molto </span><span class="s2">familiare</span><span class="s2"> e al tempo stesso sconosciuto. Tutti sanno cosa significa, fino a quando non chiediamo a un lui o a una lei, a un singolo concreto, di definire precisamente cosa sia”: così </span><span class="s2">Zygmunt</span> <span class="s2">Bauman</span><span class="s2"> (2017, p. 19), il quale</span><span class="s2">, in realtà, </span><span class="s2">nelle pagine successive </span><span class="s2">di un suo breve contributo</span><span class="s2">,</span> <span class="s2">fornisce</span><span class="s2"> alcune</span><span class="s2"> definizioni del concetto e lo precisa con la consueta efficacia. </span><span class="s2">Di certo, come ha </span><span class="s2">ben </span><span class="s2">mostrato pochi anni fa un libro (non solo) filosofico</span><span class="s2"> che ha indagato molti possibili ambiti in cui essa può dispiegarsi,</span> <span class="s2">la felicità</span><span class="s2"> è “un luogo simbolico capace di rivelare, forse più di molti altri</span><span class="s2">,</span><span class="s2">l</span><span class="s2">a condizione di una data società, il suo stato di salute o di crisi [e] le complesse trasformazioni della soggettività” (D’Andrea, Donaggio, Pulcini, </span><span class="s2">Turnaturi</span><span class="s2"> 2016, p. 10).</span><span class="s2">Ebbene, c</span><span class="s2">he </span><span class="s2">la felicità possa essere definita</span><span class="s2"> e</span> <span class="s2">tematizza</span><span class="s2">ta</span><span class="s2">, per ciò che qui più interessa, </span><span class="s2">anche sul terreno della </span><span class="s2">sociolog</span><span class="s2">ia</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> lo mostra</span><span class="s2"> convincentemente</span> <span class="s2">il libro che</span> <span class="s2">qui </span><span class="s2">presento</span><span class="s2">:</span><span class="s2">c</span><span class="s2">omincerò con una sua breve </span><span class="s2">ricostruzione</span><span class="s2">, poi proverò a formulare qualche </span><span class="s2">notazione</span><span class="s2">dal punto di vista della sociologia delle emozioni.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Paolo Iagulli http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/280 Aristotele e il linguaggio oggi 2023-10-17T17:55:25+02:00 Paolo Montesperelli paolo.montesperelli@uniroma1.it <p><span class="s2">La civiltà greca p</span><span class="s2">one al proprio centro la parola.</span> <span class="s2">M</span><span class="s2">essaggeri</span><span class="s2"> dell’Olimpo</span><span class="s2">, </span><span class="s2">oracoli, poeti e ‘folli’</span><span class="s2"> recano parole divine</span><span class="s2"> e </span><span class="s2">dunque</span><span class="s2"> fondamentali</span><span class="s2">; </span><span class="s2">nei testi omerici, fondanti la nostra civiltà,</span> <span class="s2">gli eroi </span><span class="s2">si destreggiano con</span><span class="s2"> strategie oratorie in </span><span class="s2">adunanze di vario tipo </span><span class="s2">(cfr.</span><span class="s2"> p. es. </span><em><span class="s5">Iliade</span></em><span class="s2"> I, 254-84: XVIII, 497-508); </span><span class="s2">nella </span><em><span class="s5">polis</span></em><span class="s2"> le assemblee, i tribunali e il teatro </span><span class="s2">costituiscono le</span><span class="s2"> tre</span><span class="s2"> più importanti sedi della parola, ove la comunità </span><span class="s2">dei cittadini</span><span class="s2"> si riconosce come tale</span><span class="s2"> (cfr. Habermas 2022, p. 405)</span><span class="s2">.</span><span class="s2"> Da qui la convinzione</span><span class="s2"> di</span><span class="s2"> Ar</span><span class="s2">istotele:</span><span class="s2">l’uomo</span> <span class="s2">realizza</span><span class="s2"> la propria essenza </span><span class="s2">– che è quella </span><span class="s2">di ‘essere politico’ – </span><span class="s2">partecipando alla </span><em><span class="s5">p</span><span class="s5">ó</span><span class="s5">lis</span></em><span class="s2">,</span> <span class="s2">e può farlo </span><span class="s2">innanzi tutto</span> <span class="s2">perché possiede la parola</span><span class="s2">,</span> <span class="s2">quindi </span><span class="s2">è capace di</span> <span class="s2">significare, </span><span class="s2">dichiarare, sancire, </span><span class="s2">persuadere, discutere,</span><span class="s2"> dialogare</span><span class="s2">.</span> <span class="s2">Pensiero e parole vivono in simbiosi: con una bella espressione, Platone definisce il pensiero c</span><span class="s2">ome un dialogo dell’animo con sé</span><span class="s2"> stesso (</span><em><span class="s5">Sofista</span></em><span class="s2">, 263 E). </span><span class="s2">Oggi</span><span class="s2"> Gadamer (1983) lo ripete quando afferma che noi pensiamo con le parole.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Paolo Montesperelli http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/281 Immaginazione e immaginari 2023-10-17T17:59:09+02:00 Paul Blokker paulus.blokker@unibo.it <p><span class="s2">Negli ultimi anni</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> l</span><span class="s2">e </span><span class="s2">oper</span><span class="s2">e</span><span class="s2"> di </span><span class="s2">Cornelius</span> <span class="s2">Castoriadis</span> <span class="s2">– </span><span class="s2">critico sociale</span><span class="s2">, filosofo,</span><span class="s2"> psico</span><span class="s2">analista, </span><span class="s2">attivista</span><span class="s2"> e</span><span class="s2">d economista – </span><span class="s2">sembra</span><span class="s2">no</span><span class="s2"> tornare a riscuotere un grande interesse, non solo per la ricorrenza del centenario </span><span class="s2">della sua </span><span class="s2">nascita</span><span class="s2"> nel 2022, ma </span><span class="s2">chiara</span><span class="s2">mente anche per un </span><span class="s2">vitale</span><span class="s2"> impegno intellettuale nei confronti dell</span><span class="s2">e</span><span class="s2"> su</span><span class="s2">e</span><span class="s2"> oper</span><span class="s2">e</span><span class="s2">, come testimonia la pubblicazio</span><span class="s2">ne dei due volumi qui</span><span class="s2"> illustrati. Il volume curato da Raffaele Al</span><span class="s2">berto Ventura</span><span class="s2"> si basa in gran parte su materiale proveniente dagli </span><em><span class="s5">Ecrits</span> <span class="s5">politiques</span></em><span class="s2">, </span><span class="s2">gli ultimi </span><span class="s2">pubblicati postumi in fr</span><span class="s2">ancese tra il 2012 e il 2020. L’</span><span class="s2">intento di Ventura è </span><span class="s2">cercare di inserire l’</span><span class="s2">opera di Castoriadis in modo più incisivo nel dibattito italiano che, a differenza di quello francese, non ha prestato </span><span class="s2">molta</span> <span class="s2">attenzione all’</span><span class="s2">opera del filosofo. </span><span class="s2">L</span><span class="s2">’</span><span class="s2">opera </span><span class="s2">tradotta</span><span class="s2"> da Emanuele Profumi,</span> <span class="s5">L'</span><em><span class="s5">Institution </span><span class="s5">imaginaire</span><span class="s5"> de la </span><span class="s5">societé</span></em><span class="s2">, </span><span class="s2">è la prima traduzione italiana del libro nella sua interezza, ed </span><span class="s2">è </span><span class="s2">per Profumi </span><span class="s2">una chiara dimostrazione</span><span class="s2"> che Castoriadis sia uno dei filosofi più importanti del ventesimo secolo</span><span class="s2">.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Paul Blokker http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/282 La società civile e la sfida del populismo di destra 2023-10-17T18:03:08+02:00 Federico Quadrelli federico.quadrelli@gmail.com <p><span class="s2">Il </span><span class="s2">volume</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> pubblicato in sola lingua tedesca per Campus </span><span class="s2">nel 2022,</span> <span class="s2">rappresenta il primo lavoro </span><span class="s2">strutturato sul rapporto tra populismo di destra ed organizzazioni della società civile in Germania. Si tratta di una pubblicazione che conclude un percorso iniziato nel 2020 col primo studio esplorativo </span><span class="s2">realizzato sul tema da</span> <span class="s2">Wolfgang Schroeder</span><span class="s2">, professore di scienze politiche e sociali,</span><span class="s2"> e dal suo team dell’Università di Kassel</span><span class="s2">. </span><span class="s2">La prima importante considerazione da fare è quella relativa al concetto di società civile</span><span class="s2"> (Zivilgesellschaft)</span><span class="s2">. </span><span class="s2">Infatti, </span><span class="s2">nell’immaginario collettivo, così come nelle </span><span class="s2">narrazioni</span><span class="s2">mediatiche e politiche</span><span class="s2"> degli ultimi anni, la società civile è considerata come uno spazio positivo in cui si concretizza l’impegno civile</span> <span class="s2">e si manifesta tutto il potenziale democratico di una società. Ebbene, lo studio esplorativo del 2020, così come questo studio del 2022, </span><span class="s2">mette subito in evidenza che questo è vero solo in parte: la società civile, infatti, ha le sue ombre</span><span class="s2"> e quindi</span><span class="s2"> può essere il luogo in cui </span><span class="s2">si concretizzano princì</span><span class="s2">pi e valori democrat</span><span class="s2">ici</span><span class="s2">, ma può anche essere luogo di conflitto</span><span class="s2">, </span><span class="s2">dove possono manifestarsi tendenze </span><span class="s2">antidemocratiche</span><span class="s2"> o comunque escludenti</span><span class="s2"> (p.</span> <span class="s2">11)</span><span class="s2">.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Federico Quadrelli http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/256 Piattaformizzazione delle nostre vite e attualità della teoria critica 2023-10-16T17:27:28+02:00 Nello Barile nello.barile@iulm.it <p>Due testi usciti recentemente, entrambi provenienti dalla galassia alternativa e postmarxista, fanno il punto sull’odierno potere culturale delle piattaforme. Agli antipodi dei sacerdoti della Quarta Rivoluzione Industriale, che proseguono le politiche neoliberiste con altri mezzi, si colloca una schiera di pensatori critici che mettono in discussione la sostanza stessa attraverso cui il nuovo capitalismo delle piattaforme sta modificando le nostre esistenze. Tra questi spicca il lavoro di Geert Lovink, con il suo ultimo Le paludi delle piattaforme (2022) pubblicato nella versione italiana con una interessante veste grafica che rievoca in versione pop e DIY le estetiche mostruose dei vecchi b-movies horror, in cui l’autore articola la sua citrica nei confronti del nuovo sistema di potere/comunicazione. Anche il libro di Mike Watson (2022) propone una riflessione culturologica sul potere delle piattaforme, specialmente sulle narrazioni da esse prodotte. Anche in questo caso la lente analitica è offerta dalla teoria critica, ma più che un resoconto su <em>Stranger Things</em>, il testo rappresenta una riflessione politica sul rapporto tra generazioni e sottoculture giovanili, con un chiaro focus sul passaggio dagli anni ’80 agli anni ’90.</p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Nello Barile http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/258 Hermes sorvolatore e complicatore della vita comunicativa, ovvero Michel Serres sublimato 2023-10-17T15:02:38+02:00 Stefano Cristante stefano.cristante@unisalento.it <p><span class="s2">Il lavoro di Michel </span><span class="s2">Serres</span><span class="s2"> sulla comunicazione (</span><em><span class="s5">Hermes 1</span></em><span class="s2">) fu il primo volume di una serie di cinque pubblicata in Francia tra il 1969 e il 1980. Si tratta di scritti pubblicati principalmente su riviste e poi raccolti dal filosofo in un’opera lunga e complessa. Il primo volume tradotto in italiano, partendo dalla matematica, propone un’analisi diagonale e laterale della comunicazione, intesa come esito o insuccesso di operazioni di messa a nudo di problematiche complesse, tra cui svettano i commenti a Foucault, all’accoppiata </span><span class="s2">Leibniz</span><span class="s2">-Descartes e alla trasfigurazione ermetica del Don Giovanni di Moliere. La figura di Hermes viene progressivamente a coincidere con le rappresentazioni della scrittura di </span><span class="s2">Serres</span><span class="s2">, capace di narrazioni sorprendenti e allusive, talvolta </span><span class="s2">ostiche</span><span class="s2">, che irretiscono l’approfondimento sulla comunicazione fuggendo verso un orizzonte speculativo in cui il lettore deve rintracciare il prezioso filo connettivo-comunicativo.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Stefano Cristante http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/259 Il confronto serrato sulla democrazia nell’era digitale 2023-10-17T15:06:06+02:00 Emiliana De Blasio edeblasio@luiss.it <p><span class="s2">La recensione analizza il libro di Christian Fuchs </span><em><span class="s5">Digital Democracy and the Public Sphere</span></em><span class="s2">, edito da Routledge (Londra 2023).</span><span class="s2"> Il libro costituisce il sesto volume di un’ampia e articolata analisi che l’Autore ha condotto su diversi aspetti dei media studies e </span><span class="s2">si pone quindi come una parte di un approccio “sistematico” nell’alveo dei </span><span class="s5"><em>critical media studies</em>.</span><span class="s2"> Un approccio, peraltro, che entra in relazione dialettica con altri approcci scientifici. </span><span class="s2">La recensione si focalizza sui diversi aspetti del libro, dall’analisi sugli ecosistemi comunicativi ai concetti e alle pratiche della democrazia digitale, dall’importanza delle variabili economiche nei meccanismi di potere fino alla trasformazione della sfera pubblica.</span><span class="s8"> La recensione, infine, discute anche come Fuchs applichi la sua analisi ai movimenti sociali e ai cosiddetti media alternativi, anche in questo caso studiati</span><span class="s8"> dentro la prospettiva ampia dei</span><span class="s8"> processi di trasformazione e frammentazione della sfera pubblica</span><span class="s2">.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Emiliana De Blasio http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/260 Il racconto mediatico della guerra: nuovi paradigmi di osservazione 2023-10-17T15:11:07+02:00 Luigi Giungato luigi.giungato@unical.it <p><span class="s2">La comunicazione di guerra ha subito un profondo mutamento di categorie e pragmatiche, tanto da rendere necessario un ripensamento della tradizionale espressione “propaganda di guerra”, insufficiente a dar conto della complessità delle implicazioni derivanti dai nuovi saperi e tecnologie diffusisi su scala globale negli ultimi trent’anni. In tempi ancora più recenti, l’iper-frammentazione e la proliferazione delle fonti informative, ma soprattutto le nuove prassi di produzione e diffusione di contenuti social-mediali a scopo tattico-strategico hanno imposto un aggiornamento della questione. Michele Mezza si inserisce nel dibattito sul mutato rapporto tra conflitti armati e media, trattando in particolare dello scenario russo-ucraino, con il libro </span><em><span class="s5">Net-War. Ucraina: come il giornalismo sta cambiando la guerra </span></em><span class="s2">(2022), una riflessione critica sulle sfide imposte al giornalismo dalla nuova fenomenologia della guerra in Rete.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Luigi Giungato http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/261 Urlo ergo sum 2023-10-17T15:27:49+02:00 Donatella Loprieno donatella.loprieno@unical.it <p><span class="s8">Nelle democrazie contemporanee, sempre più marcatamente caratterizzate da fenomeni di polarizzazione e populismo, tutti gli att</span><span class="s8">ori </span><span class="s8">che calcano il palcoscenico dello spettacolo della politica sembrano non voler e poter far a meno di una risorsa comunicativa: l’inciviltà politica. Quest’ultima categoria ha a che fare, nel contesto del nuovo ecosistema mediale, con la deliberata manc</span><span class="s8">ata </span><span class="s8">adesione alle norme sociali e culturali che regolano le interazioni sociali. Nel libro di S. Bentivegna e R. Rega vengono ripercorse le diverse sfaccettature, e le loro reciproche tensioni, dell’utilizzo massivo di tale “risorsa” nonché le loro ricadut</span><span class="s8">e su</span><span class="s8">lla qualità stessa del vivere insieme e fare quotidianamente la democrazia.&nbsp;</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Donatella Loprieno http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/262 Il cammino complesso della comunicazione da azione sociale a cultura condivisa 2023-10-17T15:31:30+02:00 Giovanni Ragone giov.ragone@gmail.com <p><span class="s8">Nelle democrazie contemporanee, sempre più marcatamente caratterizzate da fenomeni di polarizzazione e populismo, tutti gli att</span><span class="s8">ori </span><span class="s8">che calcano il palcoscenico dello spettacolo della politica sembrano non voler e poter far a meno di una risorsa comunicativa: l’inciviltà politica. Quest’ultima categoria ha a che fare, nel contesto del nuovo ecosistema mediale, con la deliberata manc</span><span class="s8">ata </span><span class="s8">adesione alle norme sociali e culturali che regolano le interazioni sociali. Nel libro di S. Bentivegna e R. Rega vengono ripercorse le diverse sfaccettature, e le loro reciproche tensioni, dell’utilizzo massivo di tale “risorsa” nonché le loro ricadut</span><span class="s8">e su</span><span class="s8">lla qualità stessa del vivere insieme e fare quotidianamente la democrazia.&nbsp;</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Giovanni Ragone http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/263 La ribellione delle masse (televisive) 2023-10-17T15:35:45+02:00 Fabrizio Tonello fabrizio.tonello@unipd.it <p><span class="s6">Il</span><span class="s6"> tema della propaganda, delle false notizie e del ruolo dei mass media occupa intere biblioteche</span><span class="s6">,</span> <span class="s6">ma questo contributo</span><span class="s6"> si concentra sull’analisi di </span><span class="s6">fonti primarie</span><span class="s6"> raramente a disposizione degli studiosi</span><span class="s6">, </span><span class="s6">fonti </span><span class="s6">che riguardano </span><span class="s6">il </span><em><span class="s9">funzionamento interno</span></em><span class="s6"> di una centrale di propaganda. Il </span><span class="s6">caso riguarda Fox News, uno dei più importanti canali televisivi degli Stati Uniti, che</span><span class="s6">,</span><span class="s6"> dopo le elezioni presidenziali del novembre 2020</span><span class="s6">,</span><span class="s6"> ha amplificato la storia di frodi elettorali inventata da Trump e dai suoi collaboratori </span><span class="s6">per contestare</span><span class="s6"> la vittoria di Biden. La campagna di Fox è stata determinante nel convincere milioni di americani che l’elezione di Biden era illegittima e nel preparare il terreno per l’assalto al Congresso </span><span class="s6">da parte dei sostenitori di Trump i</span><span class="s6">l 6 gennaio 2021. Disponiamo dei dati sul funzionamento interno del network grazie alla </span><span class="s6">causa per diffamazione intentata</span><span class="s6"> da un produttore di terminali elettronici per il voto, Dominion, processo che ha permesso di rendere pubbliche le comunicazioni interne di Fox e i suoi processi </span><span class="s6">decisionali (vedi paragrafo 2, </span><em><span class="s9">in</span><span class="s9">f</span><span class="s9">ra</span></em><span class="s6">).</span><span class="s6"> Un’</span><span class="s6">altra causa per diffamazione intentata da un produttore di software, Smartmatic, non è ancora andata a processo nel momento in cui scriviamo.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Fabrizio Tonello http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/273 Scienze sociali e mondo post neoliberista 2023-10-17T17:18:58+02:00 Ambrogio Santambrogio ambrogio.santambrogio@unipg.it <p><span class="s2">Il neo-liberismo è finito. L’idea che la logica di mercato potesse da sola sostenere e regolamentare i processi</span><span class="s2"> di globalizzazione degli ultimi trenta anni è miseramente naufragata. I disastri che questa ambizione scriteriata</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> e per molti versi disumana</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> ha prodotto sono sotto gli occhi di tutti: livelli insopportabili di diseguaglianza</span><span class="s2">, non solo economica</span><span class="s2">; una crisi ambientale che min</span><span class="s2">accia l’equilibrio del pianeta</span><span class="s2">, se non lo ha già definitivamente compromesso; una profonda disgregazione del tessuto quotidiano dei nostri ambienti sociali; la recente pand</span><span class="s2">emia, che non è certo un fatto naturale</span><span class="s2">, e la gestione che ne è stata fatta; </span><span class="s2">in ultimo, la guerra,</span><span class="s2"> tornata ad essere drammatica protagonista degli scenari internazionali.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Ambrogio Santambrogio http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/274 La sociologia critica, oggi, tra responsabilità sociale e distanza intellettuale 2023-10-17T17:24:35+02:00 Mirella Giannini mirellagiannini48@gmail.com <p><span class="s2">Non troppo frequentemente</span><span class="s2">,</span><span class="s2"> ma con una certa frequenza, noi sociologi ci interroghiamo sul ruolo delle scienze sociali in questa lunga epoca di crisi economiche e sociali, ovvero sulla responsabilità della</span><span class="s2">nostra</span><span class="s2"> competenza disciplinare nella gestione politica della società. Ma poi, </span><span class="s2">notiamo, come ha fatto </span><span class="s2">Santambrogio, che siamo davvero poco presenti nel </span><span class="s2">dibattito pubblico, nel nostro P</span><span class="s2">aese, dove invece assistiamo spesso a interventi di economisti preveggenti, occasionalmente a pareri di psicologi e criminologi, mentre i giuristi ci governano o i medici ci soccorrono in tema di salute.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Mirella Giannini http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/264 Come cambia la cultura con le piattaforme digitali 2023-10-17T15:40:55+02:00 Sergio Brancato sergio.brancato@unina.it Emiliano Chirchiano emiliano.chirchiano@unina.it <p><span class="s2">Il saggio di Thomas Poell, David B. Nieborg e Brooke Erin Duffy, </span><em><span class="s5">Piattaforme digitali e produzione culturale</span></em><span class="s2">, offre un'accurata analisi interdisciplinare sul ruolo delle piattaforme digitali, evidenziandone le conseguenze in ambito economico, culturale e politico. Il lavoro sottolinea le opportunità che le piattaforme aprono al futuro della cultura nella società digitale, ma anche i potenziali effetti negativi. Gli autori esplorano le implicazioni della virtualizzazione, concetto introdotto da Pierre Lévy alla fine del secolo scorso, che definisce la creazione tecnologica di uno spazio della socializzazione dove l'informazione è immateriale e le distanze fisiche sono ridimensionate. Tale habitat consente una rinnovata interazione tra individui, favorendo inedite forme di relazione e conoscenza. Implementando la disponibilità di risorse cognitive, le piattaforme digitali trasformano la natura delle relazioni umane. Tuttavia, la centralizzazione del potere comunicativo nel loro nevralgico contesto non può non sollevare questioni etiche e politiche.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Sergio Brancato ed Emiliano Chirchiano http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/265 Conoscere la Cina attraverso la storia dei suoi media 2023-10-17T15:46:52+02:00 Ilenia Colonna ilenia.colonna@unisalento.it <p><span class="s2">Da qualche anno a questa parte i media cinesi sono oggetto</span><span class="s2"> di studio e interesse crescenti</span><span class="s2">, anche grazie ad alcuni eventi di cui la Cina è stata protagonista: si pensi al caso Huawei – al centro delle contese tra Cina e Stati Uniti nel 2019 – o alla pandemia da Covid-19 del 2020</span><span class="s2">. La complessità e la tipicità del panorama</span><span class="s2"> mediale cinese</span><span class="s2"> lo rendono</span><span class="s2"> idon</span><span class="s2">eo a un’osservazione che coniughi</span><span class="s2"> conoscenza della società e della cultura cinesi con un’analisi della comunicazione basata sulla </span><em><span class="s5">media history</span></em><span class="s2">. È quanto si ritrova in </span><span class="s5"><em>Le voci di Pechino</em>. Come i media hanno costruito l’identità cinese, </span><span class="s2">libro di Gianluigi Negro che racconta in modo articolato e allo stesso tempo chiaro gli ultimi settanta anni della storia dei media cinesi.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Ilenia Colonna http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/266 Cristianesimo e media: una relazione bipolare? 2023-10-17T15:52:12+02:00 Michele Sorice msorice@luiss.it <p><span class="s2">Il saggio discute il libro di Fabio Tarzia, </span><em><span class="s5">Benedetto contro Francesco. Una storia dei rapporti tra cristianesimo e media</span></em><span class="s2">, edito da Meltemi (Milano 2022).</span><span class="s2"> La recensione si concentra, in particolare, sugli assunti principali del libro, dalla relazione bipolare interna al cattolicesimo/cristianesimo all’analisi dei complessi rapporti fra cristianesimo e media. La recensione discute anche la bipolarità fra Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, che l’Autore utilizza nella sua analisi, anche come chiave di accesso al cristianesimo e al suo impatto sulla società contemporanea. La recensione, infine, evidenzia le qualità dell’analisi </span><span class="s2">ibrida e multidimensionale che costituisce una delle caratteristiche distintive del volume.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Michele Sorice http://riviste.morlacchilibri.com/index.php/indiscipline/article/view/267 Se tutte le informazioni vengono per nuocere 2023-10-17T15:57:05+02:00 Carlo Sorrentino carlo.sorrentino@unifi.it <p><span class="s2">Un libro di un filosofo di successo che in </span><span class="s2">cinque</span><span class="s2"> brevi capitoli convoca tutti i principali temi che interessano il dibattito sui motivi per cui l’ambiente digitale sta profondamente trasformando i processi comunicativi e modificando le caratteristiche della sfera pubblica, ma assumendo un taglio apodittico e un tono apocalittico che fanno scivolare il testo in un’analisi semplicisticamente pessimista.</span></p> 2023-10-18T00:00:00+02:00 Copyright (c) 2023 Carlo Sorrentino