Sulla rivista

Idee guida dei QTS

1. La rivista vuole essere un laboratorio di teoria. Nel presente panorama intellettuale, in particolare quello italiano, la dimensione teorica nelle scienze sociali sembra essere sempre più sottovalutata, in nome di un approccio tecnico e tecnicistico, che punta ad una analisi meramente quantitativa, e spesso acritica, del dato. Nessun pregiudizio, ovviamente, nei confronti della ricerca empirica: ciò che guida la rivista, però, è la volontà di sottolineare l’importanza dell’approccio teorico, la sua inevitabilità.

2. Valorizzazione di un approccio interdisciplinare: si tratta di teoria “sociale” e non, ad esempio, “sociologica”. La rivista ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare un approccio anti-specialistico, in nome di un dilettantismo intelligente, capace di rendere complementare il proprio specialismo con quella curiosità intellettuale che sola lo può rendere vivo e fecondo. Punta quindi ad una contaminazione tra diverse discipline (sociologia, filosofia, storia, antropologia, diritto, psicologia sociale, ecc.), nel tentativo di evidenziare quello sfondo problematico comune indagato da tutti questi approcci.

3. Sottolineatura della dimensione critica, tipica delle scienze sociali. In particolare, si mette in evidenza il forte nesso (di ispirazione francofortese) tra teoria e critica: se, da un lato, può esserci teoria senza critica, dall’altro senza teoria non si dà critica sociale.

4. Valorizzazione del patrimonio culturale costituito dai “classici”: diversi numeri sono stati dedicati ad una rilettura critica dei classici (Hegel, Parsons, Weber, Durkheim, Gramsci, Tarde), nella convinzione che, se riletti fuori dalle lenti obsolete con cui spesso sono visti, costituiscono un patrimonio fondamentale per le nostre discipline.

5. Promozione di analisi e di riflessioni innovative sul legame tra teoria, critica e ricerca sociale, sia nella direzione di rilanciare il valore della teoria, sia allo scopo di contribuire alla rivisitazione dei vocabolari comuni per la conoscenza del mondo sociale contemporaneo.

6. Apertura alla dimensione internazionale, sia per quanto riguarda gli autori dei singoli contributi, sia per quanto riguarda i temi analizzati. Da 4 numeri si è deciso di non tradurre più i testi scritti originariamente in inglese, francese e spagnolo.

7. Valorizzazione dei giovani: un’attenzione specifica è da sempre stata posta nell’offrire i propri spazi alle giovani generazioni di studiosi, nella convinzione che i migliori tra di loro vadano incoraggiati, stimolati e sostenuti, in particolare in un contesto come quello attuale che non è in grado di valorizzare come si dovrebbe le loro energie.

8. Massimo rigore nella selezione dei testi da pubblicare: il lavoro redazionale della rivista punta ad un’azione di referaggio dei testi che sia il più possibile oggettiva, anonima ed efficiente. Da questo punto di vista, la rivista può contare su un nutrito numero di autorevoli referees.