Philip Smith, Durkheim and After. The Durkheimian Tradition, 1893-2020, Cambridge, Polity Press, 2020, 233 pp.
DOI:
https://doi.org/10.57611/qts.v1i1.124Parole chiave:
DurkheimAbstract
Il libro di Philip Smith, Durkheim and After, è un contributo altamente informato, ben scritto e stimolante per la letteratura citata, ma soprattutto unico sotto molti aspetti. Non si tratta di un volume su Durkheim o sui durkheimiani come ce ne sono tanti – non è infatti una biografia né un’analisi critica dei suoi scritti – ma una disamina su come l’eredità intellettuale di questo studioso abbia prodotto nel tempo, direttamente o indirettamente, teorie o analisi che vanno anche oltre ciò che Durkheim e i suoi collaboratori hanno detto. È unico, però, anche perché, a nostro avviso, riesce a dare evidenza per la prima volta di quanto questa eredità sia stata importante e di quanto, della stessa, nessuno abbia mai sentito la necessità di riconoscerne portata e valore. Almeno fino ad ora. Aspetti, questi, che ci spingono a sostenere – senza retorica – il valore concettuale del pensiero di Durkheim e ad aspettarci da questo classico del pensiero sociologico risorse teoriche sul mondo in cui viviamo oggi e rimaste finora largamente inutilizzate.
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