Niklas Luhmann, La religione della società, Franco Angeli, Milano, 2023, pp. 298.

Autori

  • Sergio Belardinelli

DOI:

https://doi.org/10.57611/qts.v2i2.301

Parole chiave:

religione, società

Abstract

È quanto meno sorprendente che qualcuno parli di religione guardando non tanto al mistero, al mito, al sacro, ai riti, al guazzabuglio del cuore umano, bensì a una forma di comunicazione, la comunicazione religiosa, la quale avrebbe a che fare principalmente con l’irrappresentabilità del mondo, in quanto orizzonte ultimo del senso nel suo insieme. In ogni caso è questo il cuore della riflessione di Niklas Luhmann sulla religione, culminata in Die Religion der Gesellschaft, l’opera pubblicata postuma nel 2000, della quale l’Editore Franco Angeli ha appena pubblicato la traduzione italiana: La religione della società, appunto. “La religione, scrive Luhmann, garantisce che ogni senso può essere determinato, nonostante rimandi all’indeterminato, di cui si fa sempre contemporaneamente esperienza” (p. 99). Il problema a partire dal quale la religione viene interpretata in modo funzionale è dato dunque dal medium “senso”, costitutivo per tutti i sistemi sociali (e psichici), che nel caso della religione viene come forzato verso l’indicibile, a rappresentare cioè ciò che non può essere rappresentato, oppure a rappresentare addirittura il senso del non senso. Si pensi alla morte. Naturale dunque che tutto ciò che “viene pensato e detto nella religione e nella sua analisi sociologica, può essere solo una cifra per ciò che si intende” (p. 25).

Riferimenti bibliografici

Niklas Luhmann, La religione della società, Franco Angeli, Milano, 2023, pp. 298.

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Pubblicato

2023-12-14