Il cosmopolitismo kantiano oltre il cosmopolitismo di Kant. Una modesta difesa dell’eredità kantiana della teorizzazione cosmopolitica di fronte alla critica post-coloniale

Autori

  • David Inglis University of Helsinki

DOI:

https://doi.org/10.82020/scc.v1i1.495

Parole chiave:

Kant, Cosmopolitismo, Mondo Globale, Durkheim, Beck

Abstract

Abstract. Kant’s cosmopolitanism is criticised by postcolonial theoreticians as Eurocentric and racist. It can be reconstructed by ideas of Durkheim and Beck. A revised Kantian viewpoint combines normative and empirical elements, emphasises unintended consequences, and sees that humanity learns from mistakes only when disasters have occurred and cosmopolitan institutions created only when ‘too late’ to prevent catastrophes.

Keywords: Kant, Cosmopolitanism, Global World, Durkheim, Beck

Abstract. Il cosmopolitismo di Kant è criticato dai teorici postcoloniali come eurocentrico e razzista. Può essere ricostruito attraverso le idee di Durkheim e Beck. Una prospettiva kantiana rivista combina elementi normativi ed empirici, enfatizza le conseguenze indesiderate e ritiene che l’umanità impari dagli errori solo quando si verificano disastri e che le istituzioni cosmopolite vengano create solo quando è “troppo tardi” per prevenire le catastrofi.

Parole chiave: Kant, Cosmopolitismo, Mondo Globale, Durkheim, Beck

Biografia autore

David Inglis, University of Helsinki

David Inglis è professore di sociologia presso l’Università di Helsinki. Ha conseguito lauree in sociologia presso le Università di Cambridge e York. Ha ricoperto il grado di professore ordinario presso università del Regno Unito dal 2007. Scrive nei settori della sociologia culturale, sociologia storica, teoria sociale e analisi sociologica del vino.

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Pubblicato

2025-07-04

Come citare

Inglis, D. (2025). Il cosmopolitismo kantiano oltre il cosmopolitismo di Kant. Una modesta difesa dell’eredità kantiana della teorizzazione cosmopolitica di fronte alla critica post-coloniale. Sociologia Classica Contemporanea, 1(1), 85–110. https://doi.org/10.82020/scc.v1i1.495