Sicurezza, diritti e umanità: perché del carcere si può, e si deve, fare a meno

Autori

  • Alessia Franco Università di Bari

Parole chiave:

Carcere, abolizionismo, diritti umani

Abstract

Possiamo fare a meno del carcere? Questo è l’interrogativo principale su cui è imperniato l’agile volume di Manconi, Anastasia, Calderone e Resta, recentemente comparso in nuova edizione aggiornata e ampliata per Chiarelettere. Gli autori e le autrici ci invitano, preliminarmente, a interrogarci sulla mera possibilità che a noi, come società, possa venire meno l’esigenza di avvalerci dell’istituzione carceraria. Si tratta di una domanda che precede e fonda ogni riflessione positiva sulla possibilità concreta dell’abolizione di tale istituzione, sul perché possa essere giusto o efficace procedere in tale direzione, o sul come si possa farlo nel nostro ordinamento. La ben argomentata risposta affermativa a tale domanda, con il suo corredo di altre domande e proposte concrete, intanto ha la virtù fondamentale di strappare l’interrogazione sull’abolizione del carcere al campo dell’utopia, per consegnarla a quello della storia e della politica. Inoltre, fin dalle prime pagine della lettura del volume Abolire il carcere, si dimostra chiaramente una posizione molto meno radicale – secondo certe prospettive, molto meno spaventosa – di quel che può apparire a prima vista. Se infatti all’opinione pubblica, tendenzialmente acerba sul tema del carcere in generale e ferma nel rigetto pregiudiziale della proposta abolizionista e già di molte timide proposte riformiste, la posizione degli autori e autrici del volume può risultare già rivoluzionaria nel senso meno costruttivo e più inquietante del termine, essa in realtà non è nient’altro – come recita il sottotitolo in copertina – che “una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini”.

Biografia autore

Alessia Franco, Università di Bari

Alessia Franco è dottoressa di ricerca in filosofia e assegnista di ricerca presso l’Università di Bari (alessiafranco1990@gmail.com)

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Pubblicato

2025-04-05

Fascicolo

Sezione

Note critiche