Sulla rivista
La rivista vuole essere espressione di libertà scientifica. Libertà da cosa? In prima battuta dai processi di valutazione, anche se non dalla valutazione in quanto tale, in primo luogo quella dei nostri lettori. Il gruppo di coordinamento e, se necessario, quello dei collaboratori si incaricheranno di valutare i materiali raccolti. Intenzionalmente, non ci siamo dati comitato scientifico ed editoriale. Il nome sottolinea l’intenzione di uscire dai reticoli organizzativi divenuti tipici delle riviste accademiche e dalle metodologie della loro classificazione, che spesso rendono complicate le procedure e periferico il ruolo delle redazioni e dei consigli scientifici. Speriamo di fare un buon lavoro, onesto, intelligente e anche un po’ provocatorio. Ma, detto in estrema sintesi, non ci interessa la logica corrente dell’eccellenza.
In secondo luogo, libertà dai confini disciplinari. La nostra è una rivista semestrale open access di scienze sociali: il concetto è sufficientemente chiaro da non richiedere, per lo meno in un editoriale, dotte disquisizioni. Saremo ben felici di recensire lavori interdisciplinari, che si muovono ai confini dei saperi; lavori diversamente orientati – dal punto di vista degli approcci e dei paradigmi scientifici e culturali – che affrontano i medesimi problemi; oppure, più semplicemente, lavori disciplinari che portano contributi importanti alla conoscenza della realtà sociale.
Ultimo numero
L’attenzione che indiscipline dedica al tema del merito e della meritocrazia sin dagli inizi della sua pubblicazione assume in questo fascicolo la forma organizzata di una serie di note critiche e recensioni di testi che di quei temi contribuiscono a ricostruire genealogia, storia e semantica. Chi legge vi ritroverà le domande classiche che percorrono il dibattito, non solo specialistico, che oppone merito a bisogno; competizione e responsabilità individuale a logica universalistica e solidarista; società meritocratica e società della cura. Del discorso meritocratico si ritrovano le parole chiave (performance, eccellenza, expertise, efficienza, concorrenza, talento, ingegno, ecc.) e si analizzano le dinamiche trasformative innescate dalla sua penetrazione negli ingranaggi della democrazia (via paradigma tecnocratico fondato sulla normalizzazione del principio dell’expertise e via normalizzazione di senso del nesso tra cittadinanza e merito) e nel sistema dell’istruzione e dell’educazione (via valutazione tramite test standardizzati, procedure di accreditamento, valutazione, autovalutazione e ranking basati su misure quantitative).