V. 8 N. 12 (2024): Cum-Scientia

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In questo numero il filo conduttore dei vari saggi è rappresentato dalla tensione verso l’unità che struttura le dinamiche del finito. Stella e Cantalupi, in Non località e concetto di relazione, sviluppano lo stretto dialogo tra filosofia e fisica già intessuto da altri contributi in numeri precedenti della rivista. Il loro intento è di mostrare che per comprendere la “inseparabilità” delle particelle entagled, così come viene evidenziata dalla meccanica quantistica, essa non possa essere pensata come unificazione, ma deve essere pensata come l’atto del riferirsi di ciascuna particella all’altra, atto che è unico e medesimo per entrambe. De Bernardi, nella prima parte del suo ampio studio su identità e differenza (che proseguirà nei prossimi fascicoli), ossia sulla struttura intenzionale degli atti di pensiero, individua nell’esistenza la sola fonte dell’alterità e ne sottolinea l’irriducibilità e l’inderivabilità dalla identità. Gusmano, nella prima parte del suo studio dedicato alla teoresi severiniana, intende mostrare che Severino incappa in contraddizioni nell’affrontare la questione del nulla e non riesce ad applicare la riduzione fenomenologica per determinare ciò che esiste realmente, trovando difficoltà a trarre conseguenze ontologiche dai principi logici. Nel suo studio, dedicato alla concezione della coscienza secondo Searle, Verna mostra come le tre caratteristiche fondamentali della coscienza siano qualità, soggettività e unità, ma è quest’ultima la più importante perché è autentica condizione trascendentale delle altre due.

Pubblicato: 2024-12-04

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