Sulla rivista
La rivista, in versione rinnovata, intende rilanciare la centralità della coscienza, valorizzandone l’atto, ossia quel sapere che accompagna, condizionandolo, ogni suo contenuto e che è il medesimo per ciascun soggetto. Le differenze costituiscono i punti di vista, mentre l’intenzione di verità si esprime nel dialogo, il quale, rivelando il limite di ogni opinione, consente di pervenire a quell’unità che emerge oltre le differenze stesse. La nuova veste e la collocazione open access consentono di configurare una agorà aperta al contributo di quegli studiosi che si propongono di fare argine alle concezioni riduzionistiche e materialistiche di fatto dominanti nella cultura contemporanea. Alla rigidità di queste intendiamo opporre l’apertura che è propria del dialogo, il quale consente di oltrepassare il limite della doxa, sospinto verso l’episteme proprio dalla luce della coscienza.
Ultimo numero

Come nel numero precedente, (nel quale comparivano la prima parte dei saggi sia di De Bernardi sia di Gusmano) il filo conduttore dei vari contributi è rappresentato dalla tensione verso l’unità che struttura le dinamiche del finito. De Bernardi, porta a compimento (seconda e terza parte) il suo ampio studio su identità e differenza, ossia sulla struttura intenzionale degli atti di pensiero, nel quale evidenzia la cooriginarietà di identità e differenza, la loro irriducibilità, l’impossibilità di dedurre la seconda dalla prima, come pretendono posizioni di ispirazione idealista o attualista, Gusmano, porta a compimento lo studio dedicato alla teoresi severiniana, dove intende mostrare che Severino non evita contraddizioni nello sviluppare il concetto di eternità, nell’indagare il ruolo della significazione e nel mettere in discussione la differenza ontologica heideggeriana.
Indaga la teoresi severiniana anche la annotazione teoretica di Garaguso, in particolare l’apparire dell’essere, mostrando come l’approccio di Severino consenta di integrare l’immutabilità dell’essere parmenideo con la dinamicità temporale heideggeriana, aprendo così lo spazio al porsi di inedite questioni filosofiche.