Ma l’Occidente ha fatto i conti con la magia? Alcune riflessioni su Magia e civiltà

Autori

  • Pino Schirripa Università di Roma “La Sapienza”

DOI:

https://doi.org/10.53145/indiscipline.v2i2.148

Parole chiave:

Magia, civiltà, Occidente

Abstract

Nel 1962, chiusa con La terra del rimorso (1961) la stagione delle etnografie meridionaliste, Ernesto de Martino pubblica due volumi di diverso tenore e intenzioni: Magia e civiltà e Furore, simbolo valore. Il secondo è stato molto discusso, fin dalla sua pubblicazione (con la celebre e brevissima stroncatura di Paolo Toschi), mentre minore eco ha avuto sicuramente il primo, che è quello su cui mi concentrerò. Il volume è di fatto un’antologia in cui vengono raccolti e commentati criticamente diversi contributi che ruotano intorno al problema della magia. Si tratta quindi di un approfondimento, di carattere critico-storiografico, di uno dei punti chiave che ha attraversato per intero la produzione dello studioso napoletano. Non si tratta però di un mero resoconto su teorie e punti di vista, perché lo scopo del volume è più ambizioso. Da una parte, richiama temi già presenti nella sua riflessione precedente; dall’altra, anticipa argomenti che saranno poi sviluppati nelle note che costituiscono il nerbo dell’opera cui stava lavorando, La fine del mondo, pubblicata nel 1977 a 12 anni dalla sua morte.

Biografia autore

Pino Schirripa, Università di Roma “La Sapienza”

Pino Schirripa insegna Discipline demoetnoantropologiche presso il Dipartimento di Storia, Culture, Religioni, della Sapienza Università di Roma (pino.schirripa@uniroma1.it)

Riferimenti bibliografici

Ernesto de Martino, Magia e civiltà, Garzanti, Milano, 1962, pp. 287.

Ernesto de Martino, Furore, simbolo, valore, Il Saggiatore, Milano, 1962, pp. 251.

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Pubblicato

2022-10-25

Fascicolo

Sezione

Il classico in discussione

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