Speriamo sia di buon umore: di femminicidio e altro ancora
DOI:
https://doi.org/10.53145/indiscipline.v3i1.204Parole chiave:
Letteratura e società, violenza contro le donne, femminicidiAbstract
Maya è una giovanissima donna che abita in Marocco: compie 15 anni nel 1939. Lilya è una giornalista trentenne che nel 2019 lavora a Casablanca. Il romanzo di Loubna Serraj – scrittrice e giornalista marocchina – dà voce alle due donne, che si alternano nel racconto lungo il quale si dipana il loro legame profondo. Le accomuna, nonna e nipote, la curiosità verso un mondo poco incline a lasciarsi interrogare, ancor meno da uno sguardo femminile, a tal punto da etichettare la loro curiosità come insolente ribellione.
Riferimenti bibliografici
Loubna Serraj, Pourvu qu’il soit de bonne humeur, Au diable vauvert, Vauvert, 2021, pp. 352.
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