V. 3 N. 1 (2023): Indiscipline
La sezione monografica che apre il numero si propone programmaticamente come indisciplinata. In primo luogo perché dedicata a temi e questioni – l’intersezionalità e i linguaggi di genere – che spesso sfidano il mainstream del sapere accademico, dei suoi formati e dei suoi registri; poi, nello smascherare le finte concessioni di spazio loro concesso; infine, per il suo invitare a pensare diversamente materie di studio e modi di fare ricerca tra (in) discipline. Emanuela Abbatecola, Marinella Belluati e Luisa Stagi hanno curato la raccolta di interventi su una selezione di testi (ivi compreso un romanzo e gli episodi di un podcast) sulle pratiche discorsive come modi di fare maschilità o di generare violenza e, più in generale, sullo spazio del discorso come spazio pubblico da costruire e presidiare; sul contributo dei metodi di ricerca creativi allo studio di diverse forme di alterità; sui femminismi contemporanei e sulle pratiche creative e trasformative fondate su una metodologia della decolonialità; sulla proposta di universalizzazione dell’etica e della pratica della cura, tradizionalmente considerata particolarismo femminile. Le curatrici non hanno però trascurato i temi più classici e frequentati di questi ambiti, come le disuguaglianze di genere nei percorsi scolastici e nelle professioni, o nella rappresentanza politica; e il femminicidio. L’insieme dei testi analizzati compone un quadro fitto e articolato, su cui è possibile ritagliare molteplici e originali percorsi di lettura.