Cosa c'è di meritevole nella meritocrazia?

Autori

  • Marco Damiani Università di Perugia

Parole chiave:

meritocrazia, neoliberismo, disuguaglianza, populismo

Abstract

Da qualche decennio, ma con una consistente accelerazione nel corso degli ultimi anni, il termine meritocrazia viene frequentemente utilizzato nel dibattito pubblico e nel linguaggio politico. In tal senso, la meritocrazia assurge a criterio da taluni ritenuto adeguato e utile alla ripartizione di premialità, responsabilità e incarichi sulla base di competenze oggettive e misurabili. In Italia, il governo Meloni si è spinto fino a modificare (non senza polemiche) la denominazione del Ministero dell’Istruzione in Ministero dell’Istruzione e del Merito. Al riguardo, alcuni osservatori non hanno mancato di evidenziare l’inadeguatezza del termine affiancato alla funzione scolastica, producendo questo, di fatto, un divario sconveniente tra meritevoli e non meritevoli, e rischiando con ciò di trascurare l’obiettivo primario della scuola di ogni ordine e grado, fondato sulla volontà di creare occasioni di apprendimento ottimali per tutti gli alunni, in modo da poterli inserire dentro un percorso di crescita culturale concepito in condizioni di sostanziale parità.

Biografia autore

Marco Damiani, Università di Perugia

Marco Damiani è professore associato di Sociologia politica presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia. Svolge ricerche sui partiti della sinistra europea e sul populismo (marco.damiani@unipg.it).

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Pubblicato

2024-04-08

Fascicolo

Sezione

Sezione monografica - Note critiche