Pensare in tempo di guerra

Autori

  • Domenico Canciani Studium Patavinum
  • Maria Antonietta Vito

Parole chiave:

Irreligiosità, idolatria, mistica

Abstract

Il 15 aprile 1943 Simone Weil venne trovata riversa a terra in una stanzetta appartata dell’immobile dove aveva sede il Commissariato degli Interni di France libre, la principale formazione della resistenza esterna, riunita a Londra intorno al Generale De Gaulle. Era sbarcata a Liverpool il 25 novembre dell’anno precedente, ma solo il 14 dicembre aveva preso servizio presso il Commissariato. A New York, dove s’era recata per mettere in salvo i genitori, aveva speso i suoi giorni in un affannoso andirivieni da un ufficio all’altro, incontrando persone influenti in grado di appoggiare il suo Progetto di una formazione di infermiere di prima linea, la forma con cui, personalmente, intendeva prender parte alla guerra di liberazione in Francia. Da lì, aveva scritto parole accorate all’amico Maurice Schumann, portavoce di De Gaulle, confidandogli le ragioni intime che la spingevano a rivendicare per sé quella particolare modalità di servire nella resistenza nel luogo del massimo pericolo: “La sventura diffusa sul globo terrestre mi ossessiona e mi schiaccia a tal punto da annientare le mie facoltà, e mi è possibile recuperarle e liberarmi da simile ossessione solo addossandomi una larga parte di pericolo e di sventura. Questa è la sola condizione che mi permette di lavorare” (Weil 1957, p. 199).

Biografie autore

Domenico Canciani, Studium Patavinum

Domenico Canciani è studioso senior dello Studium Patavinum. Ha insegnato lingua e cultura francese. Si è occupato prevalentemente della vita e del pensiero di Simone Weil e di conflitti linguistici e culturali in Francia e nel Maghreb. Il suo ultimo libro è Albert Camus. L’inferno e la ragione, Castelvecchi, 2023 (domenico.canciani@unipd.it)

Maria Antonietta Vito

Maria Antonietta Vito è scrittrice e saggista, studiosa di Simone Weil. Ha pubblicato libri di poesie e romanzi. Il suo ultimo romanzo è La ferita originaria (Castelvecchi, 2023).

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Pubblicato

2025-09-24

Fascicolo

Sezione

Il classico in discussione