Sulla rivista
La rivista vuole essere espressione di libertà scientifica. Libertà da cosa? In prima battuta dai processi di valutazione, anche se non dalla valutazione in quanto tale, in primo luogo quella dei nostri lettori. Il gruppo di coordinamento e, se necessario, quello dei collaboratori si incaricheranno di valutare i materiali raccolti. Intenzionalmente, non ci siamo dati comitato scientifico ed editoriale. Il nome sottolinea l’intenzione di uscire dai reticoli organizzativi divenuti tipici delle riviste accademiche e dalle metodologie della loro classificazione, che spesso rendono complicate le procedure e periferico il ruolo delle redazioni e dei consigli scientifici. Speriamo di fare un buon lavoro, onesto, intelligente e anche un po’ provocatorio. Ma, detto in estrema sintesi, non ci interessa la logica corrente dell’eccellenza.
In secondo luogo, libertà dai confini disciplinari. La nostra è una rivista semestrale open access di scienze sociali: il concetto è sufficientemente chiaro da non richiedere, per lo meno in un editoriale, dotte disquisizioni. Saremo ben felici di recensire lavori interdisciplinari, che si muovono ai confini dei saperi; lavori diversamente orientati – dal punto di vista degli approcci e dei paradigmi scientifici e culturali – che affrontano i medesimi problemi; oppure, più semplicemente, lavori disciplinari che portano contributi importanti alla conoscenza della realtà sociale.
Ultimo numero

La sezione monografica di questo numero – curata da Massimo Pendenza – è dedicata all’Europa e alle sue crisi. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la situazione è diventata ancora più complessa, dal momento che la realtà della guerra, che sembrava ormai definitivamente esperienza lontana e remota, si è pericolosamente avvicinata ai confini europei. Questioni economiche, geo-politiche e sociali nuove sembrano radicalizzare la situazione di instabilità, precarietà e incertezza che da sempre caratterizza il vecchio continente. Per tutti questi motivi, la produzione scientifica che si occupa di Europa in questi ultimi tempi si è arricchita di nuove e importanti riflessioni, anche critiche, ma in generale animate da uno spirito convintamente costruttivo. Il nostro monografico fornisce un’ampia documentazione di questa recente produzione: nessun libro recensito è dichiaratamente anti-europeista, ma tutti quanti mettono in luce, in modi e rispetto ad aspetti diversi, la situazione di ampia e diffusa crisi, forse soprattutto di tipo istituzionale, che l’Europa ha davanti a sé.