Marx patrono dell’antropocene
Parole chiave:
Antropocene, ambiente, MarxAbstract
Solo sette anni sono trascorsi dacché il pianeta, almeno la sua parte più sviluppata, si emozionava per una quindicenne proclamatasi – o proclamata – portavoce delle preoccupazioni per il riscaldamento globale della generazione X. Amplificato dall’emergenza Covid, ne era sorto un movimento che aveva raccolto milioni di adesioni. Finché non è subentrata un’altra emergenza. I buoni propositi sono stati seppelliti dall’aggressione russa all’Ucraina a febbraio del 2022, seguita dal sanguinario attacco lanciato da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023 e dalla mostruosa vendetta israeliana perpetrata a spese della popolazione di Gaza. Le caute politiche ambientali avviate in Europa, e in maniera oscillante in America, sono state dichiarate un ingombro ed è stato ufficializzato il ritorno della guerra come tecnica ordinaria di governo dei problemi tra gli Stati riaprendo la corsa al riarmo. Greta Thunberg non scalda più i cuori, né suscita più la stizzosa indignazione dei negazionisti d’ogni risma. Il vento è girato. Chi si ricorda più gli accordi di Parigi? Peccato che le emergenze non siano come i chiodi, uno scaccia l’altro. Sebbene estromessa dalla visuale dei governanti e dei media, col sugello brutale della nuova amministrazione Trump, l’emergenza climatica mantiene la sua cogenza. Infatti, per quanto ormai criminalizzati, i movimenti continuano a protestare e gli studiosi a denunciare imperterriti.
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