Sulla rivista

La rivista, in versione rinnovata, intende rilanciare la centralità della coscienza, valorizzandone l’atto, ossia quel sapere che accompagna, condizionandolo, ogni suo contenuto e che è il medesimo per ciascun soggetto. Le differenze costituiscono i punti di vista, mentre l’intenzione di verità si esprime nel dialogo, il quale, rivelando il limite di ogni opinione, consente di pervenire a quell’unità che emerge oltre le differenze stesse. La nuova veste e la collocazione open access consentono di configurare una agorà aperta al contributo di quegli studiosi che si propongono di fare argine alle concezioni riduzionistiche e materialistiche di fatto dominanti nella cultura contemporanea. Alla rigidità di queste intendiamo opporre l’apertura che è propria del dialogo, il quale consente di oltrepassare il limite della doxa, sospinto verso l’episteme proprio dalla luce della coscienza.

Ultimo numero

V. 8 N. 12 (2024): Cum-Scientia
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In questo numero il filo conduttore dei vari saggi è rappresentato dalla tensione verso l’unità che struttura le dinamiche del finito. Stella e Cantalupi, in Non località e concetto di relazione, sviluppano lo stretto dialogo tra filosofia e fisica già intessuto da altri contributi in numeri precedenti della rivista. Il loro intento è di mostrare che per comprendere la “inseparabilità” delle particelle entagled, così come viene evidenziata dalla meccanica quantistica, essa non possa essere pensata come unificazione, ma deve essere pensata come l’atto del riferirsi di ciascuna particella all’altra, atto che è unico e medesimo per entrambe. De Bernardi, nella prima parte del suo ampio studio su identità e differenza (che proseguirà nei prossimi fascicoli), ossia sulla struttura intenzionale degli atti di pensiero, individua nell’esistenza la sola fonte dell’alterità e ne sottolinea l’irriducibilità e l’inderivabilità dalla identità. Gusmano, nella prima parte del suo studio dedicato alla teoresi severiniana, intende mostrare che Severino incappa in contraddizioni nell’affrontare la questione del nulla e non riesce ad applicare la riduzione fenomenologica per determinare ciò che esiste realmente, trovando difficoltà a trarre conseguenze ontologiche dai principi logici. Nel suo studio, dedicato alla concezione della coscienza secondo Searle, Verna mostra come le tre caratteristiche fondamentali della coscienza siano qualità, soggettività e unità, ma è quest’ultima la più importante perché è autentica condizione trascendentale delle altre due.

Pubblicato: 2024-12-04

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