L’ evidenza nascosta: il realismo radicale di Burri
DOI:
https://doi.org/10.53145/indiscipline.v2i1.108Parole chiave:
Burri, estetica, realismo pittoricoAbstract
Una delle prime note da fornire sul titolo del testo è che la sua lunghezza segnala un merito: il libro è pubblicato in italiano e in inglese, originalità che si spera venga emulata da altre case editrici, posta l’ovvia difficoltà di diffondere all’estero la lettura di testi italiani. Evidentemente le piccole case editrici riescono da noi negli obiettivi che le grandi falliscono. La presenza dei due artisti, oltre che a ragioni di affinità artistica, è invece data da un incontro che avvenne a Perugia nel 1980. La parte curata da Massimo Donà, dedicata appunto a Joseph Beuys, sottolinea - con frequenti riferimenti all’idealismo, in particolare a Fichte - come l’arte del pittore e scultore tedesco sia essenzialmente volta a dinamizzare il mondo, a infondere movimento nella apparentemente passiva determinatezza delle cose.
Riferimenti bibliografici
Massimiliano Marianelli, Massimo Donà, Beuys e Burri: 1980-2020. Un tempo e il suo orizzonte di senso; Beuys e Burri: 1980-2020. An Era and its Horizon of Meaning, Pièdimosca Edizioni, Città di Castello 2021
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- 2022-10-26 (3)
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