La mascherina è il messaggio

Autori

  • Stefano Cristante Università del Salento

DOI:

https://doi.org/10.53145/indiscipline.v2i2.166

Parole chiave:

Maschera, pandemia, protezione, immaginario

Abstract

Tra le immagini richiamate in modo automatico alla nostra mente quando evochiamo la pandemia di Covid-19 c’è la mascherina. Si tratta di un termine che in precedenza usavamo poco o niente, quasi esclusivamente per parlare di travestimenti infantili in epoca di carnevale. Poi, da quando le autorità sanitarie e politiche hanno sancito la presenza e la circolazione massiccia del virus nel nostro mondo globalizzato, sulla mascherina i discorsi si sono moltiplicati e infittiti. Per la verità non in modo univoco e non senza cambi di marcia: tra l’inverno 2020 e l’inverno 2022 – le date in cui si è consumata la calamità virale del Covid, la sua fase acuta – l’atteggiamento istituzionale nei confronti dei “dispositivi di protezione” è passato da una blanda raccomandazione all’obbligo di utilizzo, con tanto di significative sanzioni qualora fosse riscontrata un’infrazione. 

Biografia autore

Stefano Cristante, Università del Salento

Stefano Cristante insegna Sociologia della comunicazione e Sociologia della scrittura giornalistica all’Università del Salento, dove svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze umane e sociali (stefano.cristante@unisalento.it).

Riferimenti bibliografici

Giovanni Fiorentino, Bianca Terracciano, La mascherina è il messaggio. Le relazioni sociali al tempo del Covid-19, Franco Angeli, Milano, 2022, pp. 119.

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Pubblicato

2022-10-25

Fascicolo

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